Museo della Tecnica Elettrica |
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Storia: |
L'origine dell'impresa che porterà alla realizzazione in Pavia di un Museo della Tecnica
Elettrica può essere fatta risalire al 1998 quando, nell'imminenza delle celebrazioni per il
bicentenario dell'invenzione della pila elettrica ad opera di Alessandro Volta, presso l'Università di Pavia venne costituito il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Storia della Tecnica Elettrica.
Il progetto del Museo è una iniziativa dell'Università di Pavia, che intende in tal modo rendere un omaggio permanente al suo sommo maestro; essa ha però trovato anche il consenso e la partecipazione attiva della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Pavia. Nel
marzo del 2000 questi quattro Enti hanno sottoscritto un Accordo di Programma che li impegnava a realizzare l'opera entro il 2003. Terminata la struttura che lo ospiterà il museo è attualmente in corso di realizzazione. |
Cosa vedere: |
La collezione di partenza è quella raccolta nel corso di oltre un decennio presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica. Gli oltre 3000 reperti, prevalentemente nel settore dell'energia elettrica, provengono da industrie elettromeccaniche italiane, aziende elettriche, collezionisti privati. Dal marzo del 1999 l'Università dispone anche dell'intera raccolta ENEL già nel Museo dell'Energia Elettrica di Roma, ceduta in comodato all'Università.
Essa si compone di circa 400 reperti, grandi e piccoli. Nel gennaio 2001 è stata acquistata un'altra
grande collezione che SIRTI, primaria azienda nel settore delle telecomunicazioni, ha ceduto in comodato all'ateneo. Si tratta di una collezione imponente, di atri 3000
reperti, prevalentemente nel settore della telegrafia e della telefonia. |
Informazioni: |
Responsabile del Museo è il professor Antonio Savini. |
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