Sul palco del Besostri di Mede, sabato prossimo, troveremo Roberto Alpi nei panni di George, giornalista e critico letterario, famoso e molto influente; Paola Pitagora, ad interpretare Honour, sua moglie, già brava scrittrice; Viola Graziosi, nella parte di Claudia, giovane intervistatrice, molto determinata, con mire letterarie ed Evita Ciri alias Sophie, fragile figlia della coppia, studentessa universitaria… Insomma, un’importante famiglia dell’establishment intellettuale, dove i ruoli della coppia sono ben definiti con soddisfazione (reale? apparente?) di entrambi i partner.
Ma poi piomba, meteora inaspettata, questa giovane a intervistare lui, l’intellettuale famoso. E l’ingranaggio, in apparenza perfettamente oliato del ménage familiare, comincia ad incepparsi.
Che una giovane donna, attraente, affascini l’uomo maturo al punto di fargli abbandonare la vita precedente, rientra in una conosciuta casistica; ma che la giovane Claudia intrecci rapporti con gli altri membri della famiglia, che sono poi due donne, Honour e Sophie, e li “usi” e si faccia “usare” da questi per quella che si rivela, essenzialmente, come una crudele forma di ri-nascita o, se vogliamo, di riscoperta di sé stessi per tutti i personaggi coinvolti, cambia la prospettiva da cui si lascia osservare questa dissoluzione familiare.
Ad una leggerezza di toni da commedia fa riscontro un andamento simile alle riprese di un incontro di boxe.
Sono le armi che consentono alla Murray-Smith, autrice australiana di culto, con il suo stile essenziale e immediato, di raccontare superbamente questa storia, qui diretta da Franco Però. |