FAI, non solo una sigla, ma anche voce del verbo fare. Il FAI, fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce dalla determinazione di persone che hanno deciso di fare qualcosa di concreto per il loro Paese. E dal 1975, grazie al generoso sostegno di cittadini e aziende, il Fondo Ambiente Italiano ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Oggi il FAI, con 6mila volontari e 78mila iscritti in tutt’Italia, gestisce e mantiene vivi 41 beni (di cui 20 regolarmente visitabili) tra castelli, ville, parchi storici, aree naturali e paesaggi di incontaminata bellezza.
“La missione del FAI – ha ricordato Lisa Galmozzi Poloni, capodelegazione FAI di Pavia, in sede di presentazione della giornata – è promuovere una cultura del rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio nazionale che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. A questo scopo, per la 17^ Giornata di Primavera – momento dell’anno in cui incontra gli italiani–, il FAI lancia un appello che diventa slogan della manifestazione: “FAI anche tu!”.
L’appuntamento di quest’anno, che coinvolgerà 210 località italiane e 580 beni (la maggior parte dei quali normalmente chiusi), per la sezione pavese si concretizzerà con visite guidate al Castello di Belgioioso e alla Chiesa di S. Giacomo della Cerreta.
“La scelta dei monumenti non è mai casuale – ha spiegato l’architetto Marco Chiolini, delegato FAI –, bensì fondata su criteri precisi e ricorrenti al fine di promuovere la tutela e il riscatto di beni in stato di abbandono o in fase restauro. In tal senso, ecco spiegata la meta delle visite pavesi: l’ala medievale – attualmente in restauro – consentirà al pubblico la visione in anteprima di un’elegante bifora della seconda metà del ‘300 che, essendo stata in passato murata, ha conservato intonaci dipinti di stupefacente brillantezza”.
Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, ovvero tra il Comune e l’Ente Fiere dei Castelli di Sartirana e Belgioioso, qui rappresentati dal sindaco Fabio Zucca e da Michele Bolzoni, referente del secondo, tre quinti del Castello di Belgioioso saranno tra non molto visitabili dal pubblico.
“La porzione privata, corrispondente all’ala settecentesca già restaurata – ha commentato Michele Bolzoni– è vista dall’Ente come i Barbiano vedevano il Castello, vale a dire una “macchina di rappresentanza”, da loro sfruttata per raccogliere i favori di Maria Teresa d’Austria, da noi ‘messa in moto’ per ottenere attenzione da trasferire sui cittadini: un mezzo attraverso il quale Belgioioso potrà garantirsi un ambito di sviluppo” .
Questa sezione è, infatti, da anni sede di iniziative culturali, convegni, mostre-mercato di qualità ed esposizioni di prodotti dell’artigianato (come la manifestazione “ Bravo!” o la mostra documentaria dedicata al Nobel italiano Ernesto Teodoro Moneta, entrambe in programma proprio per questo fine settimana).
“Nel febbraio del 2007 – ha spiegato Fabio Zucca – l'Amministrazione Comunale, “buttando il cuore oltre l’ostacolo”, ha acquisito la quasi totalità della parte rimanente aprendo bandi e cercando finanziamenti che potessero sostenere progetti finalizzati ad un uso pubblico bene, che va visto come un’opportunità turistica, e quindi economica, per Belgioioso e per tutto il suo territorio. Tra questi, il Museo dedicato a Territorio e Ambiente che verrà installato negli antichi rustici addossati al lato orientale del Castello, è risultato il 2° miglior progetto culturale della Regione Lombardia”.
Ma veniamo al dettaglio della Giornata FAI di Primavera. Sabato pomeriggio, sei guide del Comune e sei volontari del FAI, affiancate dagli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Scientifico “N. Copernico” e dell’ITCT “A. Bordoni” di Pavia, condurranno i visitatori attraverso le sale del Castello: si partirà dall’ala medievale – messa in sicurezza per l’occasione –, si proseguirà nell’ala settecentesca, visitando la sala da ballo, con le sue decorazioni neoclassiche, la galleria gentilizia, con una ventina di ritratti in stucco di membri del casato dei Barbiano – la famiglia che, considerando il castello come emblema della sua ascesa politica e sociale (Antonio I ottenne il titolo di Principe del Sacro Romano Impero), lo trasformò da imponente maniero a villa di delizie – e, passando dal maestoso atrio che fa da trait d’union rivelando l’asse prospettica su cui si inquadrano l’edificio e il parco antistante, si passerà al giardino di quasi 50mila metri quadrati. Qui si trovano tracce di un antico ordine, vestigia del giardino all’italiana in cui facevano bella mostra di sé due enormi aiuole di disegno arabesque.
Ai boschetti seguono fontane alimentate da impianti meccanici di sollevamento che sollevano l’acqua dalla roggia che alimentava il castello. Cinque cancelli in ferro battuto, tra cui si alternano statue di Signori del luogo e figure allegoriche, fanno da quinta alla splendida fontana monumentale con Nettuno.
A qualche chilometro da Belgioioso è situata la frazione di S. Giacomo della Cerreta, con la chiesetta omonima un tempo annessa ad un ospizio per pellegrini. Posto, infatti, lungo il tracciato della Via Francigena, l'attuale edificio è la ricostruzione di una precedente chiesa romanica, di cui è palese testimonianza l'abside. La piccola ma deliziosa struttura tardo-gotica, con belle decorazioni in cotto nella fascia terminale e nelle finestre, ha un singolare campaniletto cilindrico ed un portale con modanature lapidee.
Nell’interno si conservano l’originale portone in legno d'ulivo e begli affreschi di Giovanni da Caminata… ma tutto questo, e molto altro ancora, sarà illustrato dagli “Apprendisti Ciceroni” del Liceo Artistico “A. Volta”, classe III e IV BL: a loro il compito di guidare le visite a questo sito. |