Chiedessero perché si è promosso all’interno dello “Autunno Pavese Doc” uno spazio dedicato a “Formaggincascina” si potrebbe rispondere: “perché Pavia-agroalimentare non è solo vino, riso e salumi!”.
Facile, breve, conciso … ma non del tutto veritiero.
Con l’iniziativa “Formaggincascina”si intende infatti promuovere le produzioni di eccellenza ma soprattutto si vuole dare visibilità a una realtà fatta di grandi appassionati che, da tempi non sospetti (in riferimento al fatto che quanto andremo a dire oggi è quasi di “moda”), si sono impegnati ad aggiungere al loro lavoro di agricoltori prima quello di allevatori (di vacche e/o di capre e pecore) poi quello di trasformatori e infine quello di rivenditori diretti del prodotto fresco o stagionato (e a tutto ciò sempre più spesso va’ ad aggiungersi l’agriturismo).
Questa sorta di frenetica attività, una volta senza un nome che l’individuasse (se non l’ironico “faso tuto mì”), chiamasi oggi “filiera cortissima” dove il consumatore ha la possibilità di comprare direttamente dal produttore che, nel caso specifico, è la stessa persona che ha trasformato direttamente il prodotto ottenuto dai suoi animali, allevati con ciò che la sua azienda agricola è stata in grado di fornirgli.
Grande attenzione alle cure colturali, applicazione della rotazione agraria, pochi capi molto ben curati, piccoli caseifici aziendali, formaggi tradizionali, tecniche innovative e… una passione che trasuda da ogni poro e che, siamo sicuri, coinvolgerà completamente i visitatori di “Autunno Doc a Pavia” così come ha già colpito quei fortunati acquirenti che hanno avuto il piacere di visitare i loro poderi.
Detto questo, è del tutto evidente che non ci si troverà di fronte a sprovveduti trasformatori dell’ultima ora ma si presenteranno al grande pubblico produzioni d’eccellenza (pur se quantitativamente catalogate come di “nicchia”) sulla cui bontà e qualità garantiranno direttamente gli allevatori, in primis proprio “mettendoci la faccia” poi spiegando dalla A alla Z quale fatica e quanta tecnica è racchiusa in ogni pezzetto del loro formaggio.
Quasi superfluo aggiungere che tutto il ciclo produttivo che si andrà a illustrare è sotto il diretto controllo degli organi preposti dell’ASL ma forse non altrettanto ovvio e conosciuto il fatto che l’Associazione Provinciale Allevatori controlla mensilmente la quantità e la qualità del latte prodotto da ogni singolo animale (vacca, capra o pecora che sia) e che tutti i produttori si assoggettano volontariamente a restrittive norme di autocontrollo proprio a tutela del consumatore finale.
Detto di tutto un po’ rimarrebbe ora di scrivere dei formaggi, del loro sapore, del loro profumo, delle innumerevoli tipologie… ma di ciò se ne parlerà all’ “Autunno Doc a Pavia” dove “Formaggincascina” stuzzicherà curiosità e appetito!
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