In tutte le culture le donne hanno svolto e svolgono una funzione stabilizzante e di mediazione tra sfera privata – la famiglia – e sfera pubblica – la società. Tale funzione è tanto più preziosa nel caso delle donne emigrate.
Come mogli e madri esse non assolvono soltanto mansioni di cura, ma rappresentano anche un elemento fondamentale di continuità tra ciò che si è lasciato, il proprio paese, i propri affetti, e ciò che si è raggiunto, un paese nuovo ed estraneo, spesso poco amichevole nei confronti degli stranieri. Come lavoratrici la maggior parte di loro offre servizi di assistenza e accudimento presso le famiglie italiane, svolgendo anche in questo caso un compito insostituibile. Ciò che esse offrono non viene sempre ripagato con la giusta moneta: pari opportunità e riconoscimento dei diritti. Riconoscimento che implica la consapevolezza della specificità dei loro bisogni in quanto donne e in quanto straniere.
A questi temi è dedicata la tavola rotonda Immigrazione, genere, modelli familiari e strategie di integrazione che si terrà martedì mattina in università per proporre un confronto tra i principali rappresentanti delle istituzioni impegnate nelle politiche di accoglienza e integrazione.
L’incontro, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Studi di genere della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università vedrà la partecipazione di Antonio Mutti (Direttore del Dipartimento di Studi Politici e Sociali), Paola Vita Finzi (Direttore Centro Interdipartimentale Studi di Genere), Fabio Rugge (Preside Facoltà di Scienze Politiche), Celestino Abbiati (Caritas Diocesana), Ferdinando Buffoni (Prefetto di Pavia), Susanna Camuso (Segretario Regionale CGIL- Lombardia), Piera Capitelli (Sindaco di Pavia), Giovanni Cordini (Progetto FIRB sull’immigrazione), Renata Crotti (Assessore Provincia Pavia), Maria Pitaniello (Vice Direttore C.C. San Vittore – Milano), Pierangela Fiorani (Direttore “La Provincia Pavese”).
Nella stessa occasione verrà presentato il master dell’Ateneo pavese Immigrazione, genere, modelli familiari e strategie di integrazione, coordinato daAnna Rita Calabrò e rivolto a quanti lavorano o intendono lavorare in strutture pubbliche e private con il compito di disegnare, gestire e monitorare, servizi e misure volte a facilitare l’integrazione dei migranti e delle loro famiglie.
L’idea del master nasce dalla considerazione che troppo spesso la progettazione e la gestione degli interventi a favore dell’integrazione degli immigranti non tiene conto delle differenze di genere e della complessità che definisce l’universo dell’immigrazione, sottovalutando l’urgenza di offrire risposte adeguate alle domande che vi provengono. |