Il gioco di ruolo, nella sua versione più classica, non è molto diverso da un gioco da tavolo.
I giocatori di fatti siedono attorno ad un tavolo, in modo non molto diverso da come potrebbero fare giocando a Monopoli, eppure il gioco di ruolo ha delle caratteristiche peculiari che lo rendono molto diverso dagli altri giochi fatti di dadi e pedine.
In questo gioco ognuno “veste i panni” di uno dei protagonisti di una storia che il gruppo di giocatori crea assieme. Il gioco prevede quindi una cooperazione tra i giocatori e non una competizione, e quindi nemmeno un vincitore.
Lo scopo finale è quello di costruire una narrazione collettiva entro la quale interpretare un ruolo. Un po’ come un libro o un film, creato nel momento del gioco dalla fantasia di chi siede attorno al tavolo e con protagonisti i personaggi mossi dai giocatori stessi.
È facile intuire però che serve qualcuno che gestisca il mondo, ovvero tutto quanto può interagire coi personaggi dei giocatori. Una figura insomma che abbia in mente la “trama” della storia, che muova i personaggi secondari della vicenda, e descriva il mondo col quale interagiscono i personaggi dei giocatori.
Questo è forse il “ruolo” più complesso, e il giocatore che prende questa “responsabilità” è chiamato Narratore o Master (oppure con svariati altri nomi a seconda del gioco a cui si sta giocando).
Il narratore deve quindi tenere le “redini” della storia, mantenendo i giocatori coinvolti nella finzione della narrazione. E non solo, a questa figura spetta il compito di gestire l’atmosfera del gioco, decidere se i personaggi saranno epici eroi, o investigatori di un mondo realistico o ancora quanto la fantasia possa suggerire. Sempre il narratore, deve dare il “tempo” della storia, come in un film agisce da regista, tagliando i momenti morti ed enfatizzando quelli più interessanti. Insomma un narratore deve essere scrittore, sceneggiatore e al contempo interprete delle vicende che proporrà ai giocatori. Ma non solo. In questo tipo di gioco c’è anche l’interazione diretta con gli altri giocatori, e spetta sempre al Narratore gestire “il tavolo” in modo che tutti partecipino attivamente alla narrazione, rimanendo sempre protagonisti della vicenda.
Per questo Inchiostro, il giornale degli studenti di Pavia, in collaborazione con la consulta degli Studenti della Provincia di Pavia, grazie al contributo dell’I.S.U. e al sostegno della libreria il Delfino, ha voluto organizzare un “mini-corso” per narratori – parte integrante di un progetto più ampio sui GdR – che si svolgerà in tre incontri: per discutere e confrontarsi su come gestire al meglio queste dinamiche e per parlare delle difficoltà e dei trucchi che possono rendere più coinvolgente una sessione di gioco di ruolo (GdR).
Per trattare l’argomento gli organizzatori si sono appoggiati al professor Luca Giuliano, esperto in materia, che ha già proposto con successo iniziative simili nel comune di Roma. |