Si sono arricchiti di un nuovo segmento espositivo dedicato alla pittura dell'Ottocento, i Musei Civici di Pavia.
Nelle sale del primo piano del trecentesco Castello Visconteo si è inaugurata l'8 aprile scorso la Pinacoteca dell'Ottocento.
L'allestimento è composto da una selezione di ottanta dipinti di grande valore, per anni conservati nei depositi del castello e oggi finalmente restituiti a nuova vita.
Le opere provengono da collezioni private cittadine e, soprattutto, dalla Quadreria della Civica Scuola di Pittura istituita nel 1840 da Defendente Sacchi.
La scuola, diretta tra gli altri da Giacomo Trecourt, produsse allievi di talento come Federico Faruffini e Tranquillo Cremona e diventò cenacolo d'arte per pittori lombardi, mecenati e collezionisti che alla Galleria destinarono parte delle loro scelte raccolte.
Dopo la Pinacoteca Malaspina (con opere dal XIII al XVI secolo) e la Pinacoteca del '600 e '700 ecco che questa nuova sezione va a raccontare il percorso della pittura, soprattutto lombarda, dal primo Neoclassicismo al pieno Simbolismo.
Perla della collezione l'Accusa Segreta, del maestro del Romanticismo italiano Francesco Hayez, dipinta su ispirazione di romanze di soggetto veneziano del poeta Andrea Maffei.
Dell'Hayez si possono anche vedere la Riconciliazione di Ottone II con Adelaide di Borgogna (ispirata ad un episodio del Medioevo pavese) e l'Autoritratto in veste di doge.
Valgono una visita anche i lavori di Giacomo Trecourt, pittore prediletto dalla committenza borghese cittadina: il celebre Autoritratto in costume orientale e il Lord Byron sulle sponde del mare ellenico. |