Una storia plurisecolare dà conto dell’importanza delle vie fluviali per Pavia e per il suo territorio dove i due grandi fiumi, Po e Ticino, ne attraversano lunghi tratti, frammezzati da vie d’acqua minori che ne connotano la morfologia e nel contempo ne hanno influenzato importanti settori dell’economia.
Un microcosmo sull’acqua può ben definirsi quello legato alla viabilità fluviale, con una significativa presenza di addetti al trasporto di merci sul fiume. E tra i mestieri che sfruttano le risorse idriche di cui Pavia è stata ricca non si possono non ricordare i pescatori e i mugnai ed altri ‘mestieri dell’acqua’, come le lavandaie e i cercatori d’oro.
Renata Crotti, docente di Storia medievale all’Università di Pavia, ha rintracciato, in un recente volume, le fasi più significative di questa intensa attività che si svolgeva sul fiume Ticino e sulle sue rive per i secoli centrali del medioevo. Fin qui il passato.
Nella sua qualità di assessore provinciale al Turismo, Renata Crotti ha ben presente che rintracciare nel passato le basi degli eventi produttivi di un’area territoriale può essere utile strumento per individuare vocazioni economiche da proiettare nel futuro.
Nell’ambito del Sistema Turistico Po di Lombardia e all’interno del programma di Sviluppo Turistico, la navigazione fluviale e le sue potenzialità turistiche sono elementi qualificanti e di forte progettualità.
Si è partiti dal “Piano attracchi” che ha visto la realizzazione, la messa a norma e l’integrazione con i servizi a terra di alcuni attracchi turistici lungo l’asta del Po ( l. 135/2001).
Nell’ottica della valorizzazione della navigazione sulle idrovie minori e sugli affluenti del Po, in particolare sul Ticino, l’assessore al Turismo della Provincia di Pavia ha accolto la proposta formulata dal Consorzio Navigare l’Adda che fa parte del Sistema e che ha già condotto alcune prove di navigazione su alcuni fiumi minori, in particolare sul Ticino, in occasione della inaugurazione nella scorsa primavera, della Grande Foresta di Travacò.
Si tratta di posizionare un’unità navale del Consorzio in modo da iniziare una sperimentazione della navigazione sulla tratta che va dal Ponte Vecchio al Ponte della Becca con lo scopo di evidenziarne le criticità e le potenzialità legate allo sviluppo turistico: individuazione della imbarcazione ottimale per la tipologia del fiume, attracchi turistici per lo sbarco passeggeri, collegamento con i comuni rivieraschi.
Il progetto, di grande prospettiva per la promozione del territorio in chiave turistica, dovrà essere condiviso dagli Enti interessati ed elaborato nei dettagli progettuali e tecnici. Solo così si porranno le base per un buon esito. |