Un luogo informale per una mostra di quadri che l’autore stesso definisce “informali”: il Caffé Teatro di Pavia ospiterà per un mese, a partire da sabato, le opere dell’artista pavese Gigi Bergamaschi.
Chimico 37enne, di professione ricercatore del CNR presso il Dipartimento di Chimica Generale dell’ateneo pavese, Gigi Bergamaschi coltiva nel tempo libero ben altre ambizioni…
“Mi sono avvicinato all’arte - racconta Bergamaschi - prima attraverso la fotografia, frequentando l’Associazione Fotografica Città Giardino, poi l’esigenza del “fare” mi ha portato alla pittura.
Il “fare” è nel titolo stesso della mostra “Alchimie della materia”. Alchimia è fondere, trasformare; materia è parola d’origine sanscrita “mât”, che indica l’atto di misurare del fare con le mani del costruire. Cerco un’arte dove materia, colori, segni, trasparenze, colature, carte, garze, corde, siano al contempo oggetto e soggetto.
L’arte è per me sperimentare, provare nuovi materiali, nuove tecniche, senza però tralasciare le regole compositive e percettive”.
Bergamaschi ha frequentato corsi di disegno e pittura e corsi di figura dal vero e restauro pittorico presso la civica scuola d’arte “AR.VI.MA” di Pavia, dove tuttora segue il corso di pittura sotto la guida di Monica Anselmi.
Come allievo ha poi esposto i propri quadri nelle mostre collettive di studenti e soci dello stesso istituto.
Questa esposizione - resa possibile dalla sensibilità verso l’arte contemporanea di Angelo Cappelletti, gestore del locale - è anche accompagnata dall’intento di proporre un’arte meno convenzionale di quella solitamente fruibile a Pavia…
I lavori esposti sono infatti riconducibili all’arte “informale”, senza immagini riconoscibili, con l’intento di lasciar spazio all’immaginazione di chi guarda, di evocare senza imporre. Il soggetto è la pittura stessa.
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