10.000 persone in Piazza Napoleone, Sabato 14 Luglio a Lucca, per ascoltare quello che i più ritenevano un concerto-nostalgia o, al massimo, un’operazione commerciale e che si è rivelato un concerto-evento memorabile; in mezzo a quei 10.000 c’ero anch’io.
Primo e unico concerto italiano per la formazione storica degli Eagles, il concerto, iniziato verso le 21 e 45 è durato più di due ore e mezza (con un intervallo di un quarto d’ora) e si è svolto su di un palco degno di Woodstock che aveva, sui due lati, due enormi maxi-schermi. Impeccabili le luci, le riprese e l’audio; così come impeccabili sono state le esecuzioni (se un difetto si doveva trovare, forse, era l’eccessiva perfezione) iniziate con Seven Bridges Road e Walk Away, continuate con brani come Tequila Sunrise, Wasted Time, I Can’t Tell You Why, Life In The Fast Lane, Take It Easy, Witchy Woman, New Kid In Town, Take It To The Limit, Best Of My Love e terminate con i Bis, l’attesissima Hotel California e la finale Desperado.
Un grande concerto per dei cinquantenni che il rock, oltre ad averlo insegnato ad almeno tre generazioni, ce l’hanno ancora nel sangue; accompagnati da una sezione fiati di quattro elementi (di cui uno suonava anche il violino), un percussionista, un tastierista e un chitarrista (un classico turnista, ma di una bravura eccezionale che ha diviso lo straordinario assolo di Hotel California con Walsh), hanno stregato la piazza e il pubblico saltava, ballava, cantava e sognava con loro.
Se Don Henley e Glenn Frey hanno assunto l’aria di due seri signori in età (ma quanto suonano e cantano bene!), Timoty B. Smith ha l’aspetto di sempre, con i capelli lunghi sulle spalle (oltre a qualche anno di più che ne segna il volto) e quel pazzo incontenibile di Joe Walsh (vestito con un improbabile completo rosso fuoco e il solito cappellaccio calcato in testa) sembrava uno gnomo delle foreste, ma la sua chitarra al fulmicotone non ha deluso le aspettative.
Moltissimi gli americani presenti al concerto; anche per loro era un evento imperdibile poterli riascoltare insieme ancora una volta.
....e mi spiace che voi ve lo siate perso! (a meno che non vi siate collegati con RAI due -radio- che ha trasmesso in diretta il concerto).
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