Il gioco d'azzardo occupa una parte importante in tutte le culture, le società e le classi sociali. Al giorno d'oggi questa attività è una comune forma di svago. Più di due terzi degli adulti giocano d'azzardo con regolarità. Per la maggior parte di costoro, giocare è un'attività rilassante senza conseguenze negative. Per alcuni invece esso diventa eccessivo, un problema, una dipendenza. Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo psichiatrico caratterizzato, in accordo con la classificazione internazionale fornita dal DSM-IV, da persistenti, ricorrenti e maladattivi comportamenti di gioco che compromettono gravemente la vita personale, familiare e lavorativa del soggetto.
Obiettivo dell'incontro è presentare i risultati del Progetto "Il gioco nel territorio", nel cui ambito da ottobre 2003 a febbraio 2004 è stata svolta una delle prime ricerche epidemiologiche che in Italia ha indagato con metodi rigorosamente scientifici i comportamenti di gioco d'azzardo nella Provincia di Pavia. Tale ricerca è stata realizzata dall'Associazione Itaca onlus in collaborazione con la ASL di Pavia con fondi della Legge 45/99 (lotta alla droga).
Sono state condotte tre differenti ricerche su tre differenti target (1093 adulti tra i 18 e i 74 anni selezionati tra la popolazione generale, 386 soggetti tossicodipendenti da eroina afferenti ai Servizi ed una quarantina di operatori pubblici che lavorano nel campo delle dipendenze).
Il principale obiettivo dello studio era indagare il comportamento di gioco nell'intera popolazione generale e tra i pazienti eroinomani in trattamento presso i tre Servizi per le Dipendenze, oltre che i rispettivi tassi di prevalenza, le caratteristiche dei giocatori eccessivi e patologici e altri fattori di rischio associati.
Un altro obiettivo dello studio è stato determinare la conoscenza e la percezione degli operatori dei Servizi delle dipendenze rispetto al gioco problematico e patologico.
Ecco alcuni dei dati raccolti sulla popolazione generale:
- il 23%, meno di un quarto della popolazione adulta residente nella Provincia di Pavia, ha giocato a soldi almeno una volta nell'ultimo anno;
- il 39% ha giocato alla lotteria, il 5,6% è andato al Bingo, il 2,9% si è recato in un Casinò, il 3,5% ha giocato alle slot-machine o al videopoker al di fuori del Casinò e il 3,8% ha giocato ai cavalli.
- Anche se per la maggior parte del campione la spesa di gioco è bassa (l'84% di chi ha giocato a soldi negli ultimi 12 mesi ha speso 20 euro o meno), ben l'1% delle persone (che corrisponde approssimativamente a più di 700 persone) ha "investito" nel gioco più di 1.000 euro in un solo giorno.
- Riguardo all'interesse per il gioco, fra tutte le variabili socio-demografiche le più rilevanti sono il sesso e l'occupazione: giocano di più gli uomini delle donne e chi ha un lavoro.
- Il 78,7% di chi gioca lo fa per ottenere una considerevole vincita e questo è il motivo per cui giocano.
- L' 1.1% ha tra i suoi conoscenti e parenti qualcuno che ha sperimentato un problema di gioco.
- Mentre il 98,8% della popolazione residente nella Provincia di Pavia non sembra avere problemi di gioco, lo 0,7% è probabilmente costituito da giocatori problematici e un altro 0,4% da giocatori patologici (rispetto al totale dell'1,1%, circa 4.500 residenti nella Provincia di Pavia sono giocatori problematici e patologici nell'ultimo anno).
- L'82% del campione, nel caso in cui si trovasse a fronteggiare un problema di gioco eccessivo non saprebbe a chi rivolgersi.
- I giocatori problematici sono coloro che considerano il gioco come un problema nel loro territorio, la provincia pavese, anche se sembrano essere meno informati dei giocatori non problematici riguardo alle risorse di aiuto.
- Oltre alla promozione delle possibilità di gioco, questi dati mostrano che sarebbe estremamente importante e urgente rinforzare azioni di comunicazione sociale riguardo ai rischi di un gioco eccessivo e parallelamente informare rispetto alle risorse di aiuto dove le persone con problemi di gioco possono trovare sia professionisti qualificati che risorse di auto-aiuto.
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