Il Museo di Archeologia dell'Università di Pavia apre le sale sabato pomeriggio per scoprire le due mummie egizie che il Museo conserva: quella intera di una giovane donna vissuta all'epoca dei Tolomei e la sola testa di un ragazzo di età romana.
Grazie al contributo di Regione Lombardia, che per due anni ha cofinanziato i lavori d'indagine e valorizzazione, oggi è possibile non solo risalire alla loro datazione, ma anche vedere e 'toccare' il loro volto sapientemente ricostruito grazie alle più moderne tecnologie: novità che arricchisce la didattica museale ed estende la fruizione del patrimonio anche ai visitatori con ridotte capacità visive, riuscendo a coinvolgere pubblici 'diversi' - per età, abilità, esperienza - da quelli che abitualmente frequentano i musei dell'Università.
Il programma prevede la partecipazione di alcuni studiosi italiani e stranieri che lavorano nel campo dell'egittologia, delle scienze forensi e della museologia, coinvolti in un dialogo che spazierà dalla biologia alla biomedicina, dalla storia antica all'antropologia, con l'intento d'illustrare alcuni degli aspetti meno noti ai non specialisti, nell'ambito della salvaguardia dei beni culturali e della loro divulgazione scientifica.
Nel percorso espositivo sono ancora visibili le opere contemporanee dello scultore Sergio Alberti.
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