Dopo l’approdo, un racconto per immagini sui richiedenti asilo in Italia è una mostra fotografica, un sito internet (www.dopolapprodo) e un libro (Editpress Firenze, in uscita ad aprile 2016).
Il progetto di ricerca, un lavoro congiunto fra gli antropologi Barbara Pinelli e Luca Ciabarri ed i fotografi Alessandro Sala, Giovanni Diffidenti e Alessio Genovese, racconta con immagini e parole condizioni e vicissitudini dei rifugiati in Italia.
Punto strategico d’osservazione delle migrazioni forzate nel Mediterraneo, l’Italia è un luogo centrale per avviare una riflessione critica sulle dinamiche di protezione rivolte a rifugiati e richiedenti asilo. Riflettori mediatici e discorsi politici centrati sugli sbarchi riducono lunghe e violente rotte migratorie al breve momento dell’arrivo, circondando di silenzio sia i percorsi intrapresi da uomini e donne prima del loro approdo sulle coste italiane, sia le strutture della marginalità cui sono esposti nei luoghi d’arrivo.
Il progetto mira a sollevare questo velo di silenzio, attraverso una lunga documentazione scritta e fotografica, iniziata nel 2014 in Sicilia e giunta sino alle città del nord.
Lo scenario che viene raccontato non termina nelle prime procedure di controllo e identificazione. Campi d’accoglienza, abitazioni e insediamenti improvvisati, luoghi nati dall’abbandono istituzionale, spazi di transito e d’incontro informale, lavoro fatto spesso di espedienti e sfruttamento scandiscono il tempo successivo all’approdo.
Rappresentazioni che dipingono i rifugiati come vittime, invasori, persone pronte ad approfittarsi dei luoghi d’arrivo e permanenza, o ancora non meritevoli di protezione sono infrante da immagini che rivendicano sofferenza, grida d’ingiustizia, cura del sé, autonomia e volontà d’azione. Il progetto intende perseguire un intento sociale e politico, oltreché descrittivo.
La fotografia sociale punta dritto a quest’obiettivo, raccontando con un linguaggio diretto, tangibile e concreto gli ingranaggi spesso feroci dei luoghi di arrivo, permanenza e transito. Non si tratta solo di catturare o trascinare lo sguardo, ma di coinvolgere chi guarda a farsi domande su ciò che accade oltre i bordi dell’immagine.
Il progetto è stato sostenuto da Open Society Foundations e realizzato da Barbara Pinelli, Università di Milano-Bicocca Luca Ciabarri, Università degli Studi di Milano per Margini. Culture, genere, diseguaglianze - Associazione di ricerca antropologica. |