L'Esatri di Pavia, per conto del Consorzio di bonifica delle Valle del Ticino, ha inviato (e invierà nei prossimi giorni) ai proprietari di immobili situati nel bacino consortile (Travacco, S.Martino, Carbonara, Villanova, Borgo Ticino ecc.ecc.) avvisi di pagamento per rivendicare delle somme variabile in ragione di presunte opere di miglioramento e bonifica, effettuate o da effettuare.
Oltre all'importo da pagare, l'avviso recapitato porta la causale: quota consortile e una dicitura "somma dovuta per consorzio bonifica e miglioramento fondiario". Null'altro quindi che permetta agl'ignari cittadini di sapere, perché devono pagare e nessuna indicazioni per formulare eventuali ricorsi in opposizione.
Siamo alla solite quindi . Le più elementari norme di correttezza e di trasparenza vengono eluse e viene disattesa una legge dello stato, ovvero quel famoso "Statuto del contribuente" che recita all'art.7 " Gli atti dell'amministrazione finanziaria e dei concessionari della riscossione devono tassativamente indicare:
- l'ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni complete in merito all'atto notificato o comunicato e il responsabile del procedimento;
- l'organo o l'autorità amministrativa presso i quali è possibile promuovere un riesame anche nel merito dell'atto in sede di autotutela;
- le modalità, il termine, l'organo giurisdizionale o l'autorità amministrativa cui è possibile ricorrere in caso di atti impugnabili.
Trattandosi di "avvisi di pagamento" non notificati e di contributi non iscritti a ruolo si può ovviamente non pagare. Il ns. consiglio è quindi quello di sospendere il versamento e di attendere l'emissione delle cartelle per l'impugnativa formale che suggeriamo e consigliamo.
C'è a proposito una lunga giurisprudenza tutta favorevole agli utenti : i consorzi devono provare l'esistenza del beneficio che, deve essere diretto. I contributi in sostanza sono dovuti soltanto quando il bene posseduto trae un vantaggio diretto dalle opere eseguite.
Sul piano più prettamente politico va poi detto che il programma del Consorzio della Valle del Ticino, da noi visionato nel mese di settembre dello scorso anno, è impostato a garantire la sicurezza idraulica e a risanare alcuni collettori; tutte opere di squisito interesse agricolo a favore dei fondi coltivabili ma di scarso rilivo nei confronti degli edifici civili.
Concordiamo quindi perfettamente con la dichiarazione di Daniele Bosone, secondo cui la legge approvata, recentemente, dalla Regione Lombardia ( quella che riordina i consorzi) è folle. Noi ci siamo sempre espressi per l'abolizione di questi enti inutili che appesantiscono la vita Istituzionale e gravano di costi impropri i cittadini.
I consorzi di bonifica, nella formulazione prevista dalla legge regionale, contrastano palesemente con le impostazione dell'ATO – Ambito territoriale ottimale – e della legislazione di materia. Gli ATO dovrebbero cominciare a gestire i cicli integrati dell'acqua e per questa ragione hanno già prodotto un aumento del 20%, in cinque anni, dei canoni di depurazione e fognatura. Le loro funzioni sono di competenza delle Provincie a cui è tranquillamente demandabile, senza costi aggiuntivi, l' esigua funzione dei consorzi di bonifica. |