Nell'ambito del ciclo "I Giovedì del Collegio Cairoli", nell'Aula Magna del Collegio, il prof. Paolo Mazzarello Ordinario di Storia della Medicina dell'Università di Pavia terrà una conferenza sul tema: L'antropologia di Cesare Lombroso: un percorso intellettuale fra evoluzione e degenerazione
Cesare Lombroso (1835-1909) è stato un antropologo e psichiatra italiano internazionalmente famoso per la teoria secondo cui la criminalità, la follia e la genialità erano aspetti diversi della stessa condizione psicobiologica: la "degenerazione". Nell'ottica dell'ottocento, questo fenomeno aveva un'accezione diversa da quella attuale, legata alla patologia neurologica. Lombroso definiva la degenerazione come una sorta di regressione lungo la scala filogenetica o l'arresto a una fase iniziale dello sviluppo evolutivo. Questo processo definito anche "atavistico" perché proiettava l'individuo a fasi "ataviche" della vita della specie, avrebbe interessato soprattutto il delinquente più pericoloso, definito "delinquente nato " la cui condizione sarebbe stata profondamente legata alle caratteristiche biologiche del suo fenotipo somatico. Inoltre, in misura diversa, anche le forme meno pericolose di devianza criminale avrebbero posseduto vincoli biologici importanti. Lombroso sostenne anche la teoria secondo la quale il genio è strettamente legato alla follia, altra forma di patologia caratterizzata da elementi degenerativi.
Un uomo di genio avrebbe costituito un esempio di evoluzione retrograda nel quale la follia costituiva una forma di "compensazione biologica" per un eccessivo sviluppo intellettuale. A conferma di questa teoria, nel mese di agosto 1897, Lombroso, mentre partecipava al XII Congresso Internazionale di Medicina di Mosca, decise di lasciare le sessioni plenarie dove era riverito come studioso di grande prestigio, per incontrare lo scrittore russo Lev Tolstoj. Non si trattava di un omaggio reso al famoso letterato ma una sorta di viaggio scientifico realizzato per confermare de visu la presenza di segni degenerativi nel soma e nella mente di Tolstoj. In sostanza era un tentativo messo in atto per confermare, attraverso l'osservazione diretta, la sua teoria della degenerazione del genio.
Le idee antropologiche di Lombroso hanno affascinato e profondamente influenzato il dibattito antropologico fra Ottocento e Novecento e vengono tuttora discusse alla luce degli attuali sviluppi delle tecniche diagnostiche di esplorazione morfologica del sistema nervoso centrale. |