Luci soffuse, pareti bianche e nere, dove non sono di mattoni a vista, tavolini di legno e qualche comodo sofà creano un ambiente raccolto e accogliente, anche perché la musica, quella giusta per creare un atmosfera “lounge”, qui è davvero di sottofondo… Siamo al PozzoAmericanBar, un locale ormai storico a Pavia, considerando che ha aperto i battenti, o meglio, quella porta dalla quale per entrare, una volta, si suonava il campanello, nel lontano 1983.
“Sì, poi facevo entrare tutti – racconta Fabio, proprietario, barman e anima del locale –, non è mai stato un club esclusivo, ma chi non aveva il coraggio di fare quel gesto, rimaneva fuori”.
Dalla scuola alberghiera di Stresa al bancone del bar, passando attraverso gli insegnamenti di alcuni grandi maestri del settore, Fabio è stato uno dei primi in città a proporre “miscelati”, quelli comunemente noti come cocktail. E ne ha anche inventati molti, come l’MBC, Maracuja, Bitter, Cordial (con cui ha vinto anche un premio) o il Ginozzo, il gin tonic del Pozzo, aromatizzato con arancia, cetriolo, zenzero e bacche di ginepro o il My Lovito, uno dei circa cento mojito proposti nel locale, servito ‘flambé’ con una zolletta di zucchero bagnata di assenzio.
“Bisogna essere sempre aggiornati – commenta Fabio con la soddisfazione di chi si vede che svolge il proprio lavoro con vera passione – : si mantengono le preparazioni classiche, ma con leggere evoluzioni per seguire le tendenze. Oppure le crei tu le tendenze… e gli altri ti copiano.”
Ma questo locale non si tiene al passo solo con favolosi cocktail, da ottobre, infatti, c’è anche un nuovo AperiPozzo… Certo, l’happy hour lo trovi ovunque, ma in quanti posti lo chef, con tanto di divisa e cappellone bianco in testa, è all’ingresso ad illustrarti i suoi piatti?
 Filippo passa dalla cucina al buffet, dove ti racconta le sue ricette, come la paella e il cous-cous, le lasagnette con gli asparagi o gli gnocchi con broccoli, ma ti spiega anche come abbinare i formaggi con le marmellate, rigorosamente fatte in casa, come quella all’ananas o al pompelmo rosa… Insomma, anche il momento dell’aperitivo, diventa davvero un’ora felice, soprattutto per il palato, una pausa che va prenotata con anticipo se si decide di trascorrerla qui nel fine settimana, perché i 60 posti a sedere finiscono presto.
Qui si servono vini senza solfiti – i free wine – e, in occasioni particolari, anche distillati pregiati: bottiglie rare, rarissime (anche da mille euro l’una), che vengono aperte per serate di degustazione dedicate ai veri appassionati.
E, come se non bastasse, si serve anche un po’ di cultura. Letture, poesie e teatro… la sala con il bel camino, che una volta era la sacrestia di una chiesa, diventa anche palco!
Dopo il contest teatrale dei Monologhi in Pillole, da lunedì sera, prenderà il via l’improvvisazione teatrale. A partire dai suggerimenti del pubblico, quattro attori inventeranno, ciascuno con una scena, per comporre uno spettacolo unico e irripetibile, proprio perché completamente improvvisato!
Infine, se anche voi vi siete chiesti “… Ma perché “Pozzo”?”... Be’, sappiate che un pozzo c’è davvero: serviva per abbeverare i cavalli e si trova sotto al locale, tra le sue fondamenta, all’altezza di un antico piano stradale che corre in fianco alle mura romane.
Vi ho detto tutto ma, per testare l’attendibilità della fonte, vi invito ad andare a provare cocktail e vivande! |