Il Decennale di OltreFoto si chiudee sabato prossimocon un grande evento: la mostra di Nino Migliori intitolata Trasfigurazioni.
Per la prima volta a Pavia la celebre esposizione che ha segnato uno dei momenti più intensi nella ricerca creativa del grande autore bolognese, esponente di spicco della feconda stagione del neorealismo italiano, maestro tra i più eclettici del Novecento, ancora oggi attivo con sorprendente vitalità nel panorama fotografico contemporaneo.
Nino Migliori (Bologna, 1926) è uno dei grandi maestri della fotografia italiana del ‘900.
La fotografia di Nino Migliori, dal 1948, svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea.
Inizia a scattare alla fine degli anni Quaranta a Bologna: scopre un’Italia fatta di una nuova quotidianità che riprende con poesia e precisione. Sono gli anni del realismo e Migliori crea alcune tra le più celebri e significative immagini di questa stagione.
Gli inizi appaiono diversi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza, e una sperimentazione sui materiali del tutto originale e inedita. Le ossidazioni, i pirogrammi, dei tardi anni Quaranta sono opera che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale, sono comprensibili solo se letti all’interno del versante più avanzato dell’informale europeo, da Wols a Tàpies a Burri, con esiti spesso in anticipo sui più conosciuti episodi pittorici. Nascono i “Muri”, i lavori “off-camera”; interviene sulle lastre e sulle pellicole con graffi e incisioni (cliché-verre), usa la luce di un fiammifero per impressionare i negativi (pirogrammi), disegna sulla carta fotografica con i liquidi di fissaggio e di sviluppo (ossidazioni). Sperimenterà con la polaroid, con materiali vari, giocando anche con l’oro e con il bronzo, e inventerà installazioni sorprendenti e innovative. In un incessante lavoro di esplorazione fotografica.
Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed è questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere.
Nino Migliori è l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco.
Sorprende chiunque decida di conoscere il senso e la mole del suo lavoro. Sorprende certo per la sua produzione, per la diversità dei progetti realizzati, per gli scarti continui di linguaggio che ha saputo imprimere alle sue ricerche. Ma la vera sorpresa risiede nell’assoluta coerenza che in tanti anni di lavoro ha saputo mantenere.
Se le sue ricerche si intersecano e dialogano fra loro, il labirinto visivo costruito dal fotografo bolognese appare intricato ma allo stesso tempo lineare, perché tutto il suo lavoro - dalle sperimentazioni, alle immagini figurative, alle installazioni più ardite e nuove - si fonda su un unico, solo linguaggio da esplorare: la fotografia - la materia prima per creare i suoi sogni visivi.
Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni sua produzione è frutto di un progetto preciso sul potere della visione, tema, questo, che ha caratterizzato tutta la sua produzione.
Sue opere sono conservate in importanti collezioni private e pubbliche tra le quali Mambo – Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Torino; CSAC Galleria d’Arte Moderna – Parma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci – Prato; Galleria d’Arte Moderna – Roma; Calcografia Nazionale – Roma; MNAC Barcellona; Museum of Modern Art - New York; Museum of Fine Arts - Houston; Bibliothèque Nationale - Parigi, Museum of Fine Arts - Boston; Musée Reattu - Arles, SFMOMA – San Francisco; Polaroid International Museum - U.S.A.
Fotografare, ha affermato, significa scegliere e trasformare. Nei suoi lavori la materia scelta si trasforma sempre in qualcosa d’altro. In un brandello di memoria per i posteri, in un interrogativo per i contemporanei. In una strada nuova da percorrere. Come le tante che Migliori ha percorso, e continua ancora a percorrere, nella sua ricerca.
Venerdì 29, ore 21.00, sempre in S. M. Gualtieri, si terrà inoltre la conferenza di Enrico Prada (Direttore Artistico di OltreFoto) dal titolo Scoprire, trovare, fotografare. |