Li hanno appena consegnati e già la rete è piena di commenti: “La Francia alla conquista di Hollywood”, e il difficile è smentirla.
Se, infatti, The Artist di Michel Hazanavicius, film muto e in bianco e nero, omaggio al cinema hollywodiano del passato, è il trionfatore vero dell’84esima edizione della “Notte degli Oscar”, anche Hugo Cabret di Martin Scorsese, che di statuette ne guadagna altre cinque, a pari merito almeno come numero, è ambientato in una sognante Parigi completamente ricostruita.
Ma che dire di Woody Allen poi, che si aggiudica l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale con un Midnight in Paris che, sempre nella capitale francese, riportata però agli anni venti, celebra la grande storia della cultura e dell’arte mondiale in pittura, in letteratura, in musica e naturalmente nel cinema?
Ma cominciamo dal principio. The Artist vince i premi più prestigiosi: quello per il miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, migliori costumi e miglior colonna sonora, e considerando che si tratta di un film muto, o meglio di un “silent movie”… non so se mi spiego…
Il miglior attore è dunque proprio il suo protagonista, Jean Dujardin, già premiato d’altronde proprio all’ultimo Festival di Cannes, per il suo ruolo di divo del cinema muto. Eclettico, mobilissimo, empatico col suo pubblico eppure al tempo stesso carismatico quanto mai Dujardin è anche il primo attore di lingua non inglese a vincere questa famosissima statuetta.
Oscar per la miglior protagonista femminile dedicato alla tradizione invece con Meryl Streep, che lo vince “solo” per la terza volta, ma quest’ultima grazie alla sua interpretazione dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher in The Iron Lady. Appena passato in città.
Migliori attori non protagonisti femminile e maschile rispettivamente ad una commossa Octavia Spencer per The Help, ancora inedito a Pavia, come del resto anche The Artist, e a Christopher Plummer per Beginners che, con i suoi 82 anni ci tiene a ricordare che: “…sono solo due in meno dell’Oscar!”.
Hugo Cabret di Martin Scorsese di statuette ne porta a casa anche lui cinque, tutti tecnici però, come la miglior fotografia, il miglior montaggio sonoro, il mixaggio sonoro e quello per la miglior scenografia, che vale alla coppia Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (ecco la parentesi patriotticamente italiana) il terzo riconoscimento - anche qui viva la novità - di questo tipo.
D’altronde i nostri due bravissimi scenografi avevano già catturato un Oscar sempre con Scorsese (che i genitori ha assolutamente italiani di nascita) con The Aviator. Specialissimo regalo di compleanno dunque per i 69 natali di Ferretti proprio ieri sera.
E chiudiamo con una segnalazione che ci riempie di gioia. Il premio per il miglior film straniero è andato, infatti, a Una separazione di Ashgar Farhadi, che diventa così la prima pellicola iraniana premiata dall’Academy.
Il film si era già aggiudicato il Golden Globe e l’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2011 ed è stato appena proiettato a Pavia, una volta tanto con una discreta “proiezione degli eventi”, in questa edizione che mi onoro di curare di Sguardi Puri '012.
Commoventi le dichiarazioni di Farhadi al Kodak Theatre, che ha dedicato il suo premio al popolo iraniano, distinguendo così, per nulla sottilmente, il governo del suo paese da chi lo “subisce”.
Che dire allora a chi è rimasto a bocca asciutta?
Beh, che War Horse di Steven Spielberg, ben 6 nomination, e The Tree of Life di Terrence Malick, 3 nomination, possono comunque ammettere di esser stati battuti da ottimi concorrenti e che alla fine il vero sconfitto è probabilmente sempre più quel cinema fracassone e pneumaticamente vuoto (v. Harry Potter o Transformer all’ennesima) che in multisala continua “spiegabilissimamente” ad incassare.
Nessuno di noi porterebbe volontariamente il cervello all’ammasso se “solo” gli si spiegasse, dimostrasse con calma, quanto può “godere” seduto in sala di fronte ad un film davvero bello: ed è un vero peccato che per la maggior parte di noi le occasioni si facciano sempre più flebili e rare…
Tutti i Premi Oscar 2012
MIGLIOR FILM - “The Artist”
MIGLIOR FILM STRANIERO - “Una separazione” (Iran)
MIGLIOR REGISTA - Michel Hazanavicius per “The Artist”
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA - Jean Dujardin per “The Artist”
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA - Meryl Streep per “The Iron Lady”
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA - Christopher Plummer per “Beginners”
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA - Octavia Spencer per “The Help”
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE - “Rango”
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE - Woody Allen per “Midnight in Paris”
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE - Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash per “Paradiso amaro”
MIGLIOR DOCUMENTARIO - “Undefeated”
MIGLIOR DOCUMENTARIO D’ANIMAZIONE - “The shore”
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO - “Saving face”
MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE - “The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore”
MIGLIOR SCENOGRAFIA - Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per “Hugo Cabret”
MIGLIORI COSTUMI - Mark Bridges per “The Artist”
MIGLIOR TRUCCO - Mark Coulier per “The Iron Lady”
MIGLIOR FOTOGRAFIA - Robert Richardson per “Hugo Cabret”
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI - Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossmann e Alex Henning per “Hugo Cabret”
MIGLIOR MONTAGGIO - “Millennium – Uomini che odiano le donne”
MIGLIOR MONTAGGIO SONORO - Philip Stockton e Eugene Gearty per “Hugo Cabret”
MIGLIOR MIXAGGIO SONORO - Tomas Fleischmann e John Midgley per “Hugo Cabret”
MIGLIOR COLONNA SONORA - Ludovic Bource per “The Artist”
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE - “Man or Muppet” di Bret McKenzie per “I Muppet” |