La Provincia di Pavia, Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali, in continuità con quanto si svolge a livello nazionale iln 28, 29 e 30 ottobre, organizza la Festa del Teatro nel nostro territorio.
Protagonisti della Festa sono dodici gruppi che, su di un totale di ventiquattro compagnie, hanno partecipato al censimento svolto negli ultimi mesi in collaborazione con il laboratorio Motoperpetuo-Residenza Oltre Pavia.
La vetrina (quest’anno nel capoluogo ma che nelle prossime edizioni si intende decentrare) vuole essere, anzitutto, occasione di incontro tra coloro che “fanno” teatro e un pubblico variegato composto da operatori, amministratori e, naturalmente, appassionati.
In qualità di ente coordinatore delle attività sul territorio, la Provincia ritiene infatti importante agevolare la messa in rete di informazioni, energie, e obiettivi tra tutti coloro che praticano e frequentano il palcoscenico nelle più varie declinazioni, così da offrire un’opportunità di crescita, artistica e promozionale, promuovendo e valorizzando il teatro come luogo di ricerca e valorizzazione culturale, approfondimento di sé e dell’altro, strumento fondamentale per l’educazione alla cittadinanza.
È stato chiesto alle compagnie partecipanti di presentare il loro lavoro in forma di “trailer”, secondo un’originale azione che permette al pubblico di cogliere l’essenza della poetica e della pratica di lavoro degli artisti.
Il mosaico che si è composto, e che verrò presentato nel fine settimana, è assai variegato e ricco di suggestioni.
Si va dalla rivisitazione dell’età d’oro del cabaret milanese del gruppo Favola Folle, che presenta “Ho visto un re”, all’improvvisazione “Real game” della compagnia Improvvisamente, con i partecipanti che in tempo reale raccontano storie e tessono trame prendendo spunto dal loro vissuto, alla colorata magia della fiaba di Alice nel paese delle meraviglie che I Riso e Amaro evocano nel loro “6 cose impossibili prima di colazione”.
Ma non mancano proposte più impegnate, quali “Il Capodanno del Dittatore”, in cui Terremoto Teatro parla di regimi e di violenze vecchi e nuovi, e “Delirio a Due+1”, sull’incomunicabilità tra esseri umani, a cura di In Scena Veritas.
Atmosfere fanciullesche e fantastiche si ritrovano nel teatro di figura del Teatro delle Chimere e nella versione teatrale dal racconto di Stefano Benni “La Signorina Papillon” proposta da Vicolo del teatro.
A completare questo ricco affresco, ecco un tuffo nel passato con “Fabulatrix”, ironica rivisitazione di un fabliau medievale da parte del gruppo I Verba Volant, e “Voci di storie Longobarde”, cortometraggio sulla storia di Pavia prodotto dal Teatro della Mostiola.
In chiusura, Motoperpetuo presenterà brevi passaggi delle due produzioni 2011, “Memorie di una prostituta”, e “Basta la parola!”, che affrontano, tra il serio e il faceto, due temi simbolo del degrado della nostra contemporaneità: le contraddizioni della figura femminile, e l’apocalisse della lingua italiana parlata e scritta. |