"No non è morta, la Goliardia, viva Pavia". Su queste parole viene ripresentato, a due anni di distanza dall'ultimo, il nuovo Numero Unico della Goliardia pavese, edito anche questa volta dall'Ordine della Chiave.
A testimoniare che questa Tradizione ha resistito contro tutto e tutti in questi anni. A testimoniare che solo l'Ordine della Chiave, sulla platea pavese, può sopportarne il suo peso, portandolo avanti con gloria e dignità.
Un'altra espressione della Tradizione, peraltro storica quale il Numero Unico, torna in auge. Questo inoltre è il quinto libello creato dall'Ordo Clavis, dopo quelli del 1994, 1996, 2001 e 2002. A differenza dell'ultimo (Campioni del mondo) torna il titolo in dialetto, e la copertina rimanda indietro con la memoria alla cannonata del maggio goliardico del 1994 che distrusse una cinquantina di finestre dell'Ateneo, facendo precipitare per qualche tempo la Goliardia in anni bui.
L'è s-ciupà ammò, più che un semplice dato storico, è un dato di fatto che sta vivendo la Goliardia a Pavia, la Chiave per l'appunto, in questo momento. Testimonia che la Tradizione è rifiorita ad alti di livelli, è scoppiata ancora per non spegnersi mai.
E gli argomenti trattati tengono fede al taglio dei numeri precedenti, ovvero satira sociale riguardante Pavia ed i suoi cittadini, con qualche soggetto più o meno conosciuto bacchettato dai goliardi per qualche azione inedita. Ma non vogliamo svelarvi più di tanto rimandandovi alla lettura completa dell'opera.
Nei giorni successivi, i giallo mantellati saranno in giro per le strade del centro a distribuire il giornale (a pagamento, s'intende, ma su offerta) anche con banchetti. E' possibile contattare l'Ordo Clavis, per tutti coloro che non saranno riusciti ad incappare nei goliardi per le strade.. |